 31 luglio 2007, 2:08 pm (10 mesi)Gli Stati Uniti sono stati avvertiti che dovrebbe portare alla relativa disputa di gioco del Internet con l'Organizzazione l$mondiale del l$commercio ad una conclusione amichevole, o rischiano le conseguenze negative.
Gli Stati Uniti hanno detto dentro possono che avrebbero ritirato i relativi impegni all'OMC per aprire i relativi mercati agli operatori di gioco verso il mare aperto-basati del Internet, dopo che le nazioni Antigua e Barbuda dell'isola dei Caraibi hanno archivato una disputa.
La ghetta fra l'Antigua e Barbuda e gli Stati Uniti sopra la Legge di gioco di applicazione del Internet illegale (UIGEA) ha intensificato la settimana scorsa come autorità di Antigua cercate per applicare una sanzione $3.4 miliardo contro gli Stati Uniti.
I funzionari in Antigua e Barbuda sostengono che gli Stati Uniti sono nel torto perché il UIGEA è stato ritenuto illegale dall'Organizzazione l$mondiale del l$commercio (OMC).
Tuttavia, gli Stati Uniti hanno pronunciato le sanzioni eccessive come il reddito generato dall'industria di gioco in Antigua e Barbuda entra a circa $130 milioni.
Il UIGEA, che è stato introdotto ottobre scorso, ha proscritto il pagamento dalla banca o dalle aziende della carta di credito ai casinò del Internet, alle stanze della mazza e ad altre aziende di gioco in linea.
Gli Stati Uniti sono stati in disaccordo con l'OMC sopra le relative leggi di gioco dal 2003.
E questa settimana, Sallie James, analista di politica al centro dell'istituto di Cato per gli studi di politica commerciale ha detto che la risposta degli Stati Uniti alla decisione dell'OMC è “senza precedenti nella storia di stabilimento di disputa„ e potrebbe danneggiare la reputazione dell'OMC.
La decisione Dell'OMC in marzo ha trovato che gli Stati Uniti ingiusto proibiscono gli operatori di gioco del Internet straniero dall'accesso del mercato degli Stati Uniti.
Unione Europea India, il Giappone, l'Australia, il Canada, il Costa Rica, la Macao ed un certo numero di nazioni caraibiche inoltre stanno cercando la compensazione dagli Stati Uniti per la ferita economica derivando da questa violazione di accordo commerciale.
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